lunedì 4 ottobre 2010

Presa diretta: scarichi radioattivi

00:18:10 – siamo di nuovo in Inghilterra, nelle vicinanze dell’impianto di riprocessamento combustibile di Sellafield. Un autoctono ci spiega come “il riprocessamento consiste nella liquefazione delle scorie, da cui vengono poi separati i nuclidi ancora utilizzabili, come uranio e plutonio” e “questo processo tuttavia produce scorie, che vengono liberate qui, davanti a noi, nel mare”.
Stando a questo documento, l’associazione non governativa Greenpeace ha effettivamente accusato pubblicamente l’impianto di Sellafield di scaricare in mare le scorie a bassa attività che derivano dal riprocessamento delle scorie ad attività alta. Come potete leggere, secondo il rapporto 2005 del RPII (Radiological Protection Institute of Ireland) la quantità media di radioattività nel pesce è comunque inferiore a 1 Bq/Kg . C’è da dire che, in passato, le normative erano piuttosto lasche e consentivano livelli di inquinamento abbastanza elevati, in ambito chimico come in ambito nucleare. La speranza è che la nuova legislazione, più stringente, sia rispettata alla lettera così come era per le vecchie norme (l’inquinamento prodotto era infatti entro i limiti di legge dell’epoca, sostiene la stessa fonte).
00:21:50 – spunta un contatore geiger (giova ribadire: uno degli strumenti più semplici ed economici, quindi inaccurati, per rilevare la radioattività ambientale, qui qualche informazione ; utili tuttavia per avere un’idea dei livelli di radiazione presenti). L’intervistato rileva “10 scariche al secondo”, sostenendo che il fondo naturale dovrebbe essere “tra 5 e 7 scariche al secondo”. In generale, è piuttosto difficile dire quanti cps in un geiger costituiscono fondo naturale e quale soglia dev’essere considerata indicazione di qualcosa che non va: comunque stando a questo documento, la soglia di allarme indicata a chi deve fare dei rilevamenti si aggira attorno ai 100 cpm, cioè poco più di 1,6 cps per un geiger del tipo indicato. Un valore del genere corrisponde all’incirca a 28,6 mR/h, una dose di radiazione per la quale la fonte commenta “This value is certainly not of any health concern”.  Si tenga tuttavia presente che “dose = 0” non esiste in natura e che, in linea teorica, qualunque dose può determinare un effetto a lungo termine (per saperne di più sulle radiazioni ionizzanti).
00:22:10 l’intervistato esclama “ecco – siamo già a 10-12 cps, il doppio della radioattività naturale” e successivamente “è sicuramente colpa della centrale”. In entrambi i casi, l’affermazione è scorretta: innanzitutto misurare per un istante un valore “doppio del fondo naturale” è per sua natura non significativo, essendo un rumore statistico. Ma l’affermazione più grave è la seconda: dire che è sicuramente colpa della centrale nucleare che si trova a circa 5 km da lì (come sostengono nel filmato) è un po’ come trovarsi in città su una strada trafficata (fondo naturale) e cercare di attribuire la presenza in aria di una concentrazione elevata di CO2 alla ciminiera di una fabbrica distante 5 km...chi lo sa se ci sono altre fonti nei paraggi? A quale distanza? Quanto emettono? Se qualcuno pensa che non ci siano altre fonti di radioattività oltre agli impianti nucleari, guardatevi un po’ questo documento e poi mi dite.

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